“Access Bars”: le mie riflessioni e una nuova entusiasmante scoperta

Se mi dovessi descrivere, almeno per come mi sono sentita fino ad oggi, direi che avere per la maggior parte del tempo un atteggiamento positivo è stato per me un grande vantaggio e dono ma allo stesso tempo mi ha spesso condannata ad essere giudicata come una persona senza contatto con la realtà.

Da bambina ricordo sicuramente di essermi sentita parecchio strana e diversa dagli altri, poi crescendo questa sensazione di disagio, di non essere all’altezza nel comprendere e gestire la REALTÀ, mi ha portata lontana dal mio sentire, dal mio istinto, nel tentativo di lasciarmi fluire tra le onde della NORMALITÀ ed essere realista.

Tutto questo mi ha creato una certa confusione tra quello che realmente sentivo e quello che non sentivo mio ma però (non è un errore di grammatica ma lo scrivo apposta) era una cosa che avrebbero fatto gli altri.

Diverse volte sono entrata in conflitto con me stessa e spesso purtroppo anche per cose molto importanti ho ignorato il mio istinto per la paura di creare problemi o sbagliare, ma fortunatamente il mio entusiasmo non si era spento del tutto ma solo affievolito un po’.

Finché un giorno, per caso (ma ora so che niente avviene per caso ma in base alle domande che ho fatto nel mio universo) ho conosciuto il percorso della kinesiologia emozionale, che ho trovato molto intrigante. La kinesiologia come termine di per sé sembrerebbe già una cosa importante, e poi oltre a questo in aggiunta addirittura l’aggettivo emozionale. Si parla proprio delle emozioni, il mio nutrimento, la mia esigenza e il mio fabbisogno…

L’inizio di questo percorso, con un docente stupendo a insegnarmi e meravigliosi compagni di cammino, mi ha portata piano piano a fare pace con la mia bambina interiore (i miei sentimenti principali e istintivi) e poi mi ha portata a ridare forza e valore alle mie credenze.

È stato così prezioso e geniale sapere che ognuno di noi è unico e ha un sentire e fare diverso dagli altri. Perciò mano a mano che capisci di non essere sbagliato ma unico, speciale, che nessuno ha visto con i tuoi occhi e nessuno ha saputo interpretare come hai fatto tu, inizi ad apprezzare la tua unicità e cerchi di valorizzarla. Sempre lungo questo cammino ho capito e percepito quanto siamo condizionati dalle credenze sociali, dal giudizio e dai limiti che ci creiamo senza comprendere le inaspettate potenzialità del nostro cervello di creare anche cose bellissime e nuove.

Perciò è importante fare una pulizia dei nostri preconcetti e lasciare spazio e accoglienza per il nuovo, sta a noi farlo arrivare.
Ci sono tutti questi metodi nella kinesiologia emozionale, è così coinvolgente ed eccitante capire il perchè di diverse cose che non mi soddisfano mai in questo campo e sapere di avere la possibilità di modificare tutto…

Durante questo percorso un giorno per caso ho sentito parlare di “ACCESS BARS”.

Naturalmente il nome mi ha incuriosita e ho poi voluto approfondire di cosa si trattava.
Sono riuscita a iscrivermi al corso prendendo proprio l’ultimo posto disponibile e per arrivare alla sede ho vissuto una piccola avventura, arrivando in aula in ritardo, cosa che mi ha causato insoddisfazione verso me stessa e preoccupazione.

Quando però ho sentito parlare di questa meravigliosa disciplina mi sono sentita felice come una bambina. Ho seguito il corso con una gioia e curiosità immensa… avevo trovato la mia dimensione: finalmente la mia positività era una chiave di vittoria piuttosto che il punto debole di una persona poco realista.

Dopo aver parlato di me giusto per dare un’idea iniziale di come la penso mi piacerebbe parlare di Access Bars dal mio punto vista e spiegare il perché di tutto questo mio trasporto per questa disciplina.

Abbiamo sempre parlato e sentito parlare del nostro cervello. Questa meravigliosa parte del nostro corpo ha la capacità di registrare le informazioni che arrivano da noi e dall’ambiente tramite l’attività quotidiana, attraverso attività motoria e sensoriale e le sensazioni e emozioni che viviamo e trasmettiamo.

Questo potenziale ipoteticamente infinito e illimitato del nostro cervello può anche essere limitato e condizionato sulla base del vissuto o della mancanza di curiosità e desiderio di conoscenza o voglia di fare di più… quanto potremmo sviluppare e accrescere e attivare questo grandioso meccanismo allargando le nostre vedute e attivando sempre di più il nostro cervello per trovare diverse soluzioni, mantenendo consapevolezza e fiducia.

La manualità di Access Bars consiste in un appoggio delicato delle mani su 32 punti mirati nella testa e nella parte superiore del viso, dove ogni punto corrisponde a un’emozione o un’attività. Sappiamo bene che la testa è un punto di raccolta di tensione e stress nella quotidianità. Quante volte alla fine di una giornata pesante e impegnativa ci siamo accorti di avere un brutto mal di testa oppure dopo aver passato un lungo tempo alla ricerca di una soluzione a un problema ci siamo spontaneamente toccati la testa?

Memorizzare il termine “ACCESS BARS” per me non è stato tanto immediato ma in seguito l’ho sentito così tanto appartenente a me che ho voluto capire meglio da dove deriva.
I “BARS” sono 32 diverse “barre di energia”, dove ognuna corrisponde a un’emozione o azione “registrata” nella nostra testa mentre “ACCESS” indica l’accesso per entrarvi.

Mi piacerebbe coinvolgere anche voi nel percepire l’efficacia di questo trattamento sia per le persone che credono nell’energia e nelle vibrazioni sia per le persone che hanno un approccio più naturale con il mondo scientifico e razionale.
Sappiamo che la nostra testa è la parte che automaticamente tocchiamo, in diverse zone, quando siamo distrutti dai pensieri o in cerca di una risposta. Il motivo è che così facendo inconsciamente portiamo calore e stimoli verso i neuroni e il sistema nervoso attraverso la testa.
Perciò durante il trattamento a maggior ragione si porta attenzione e calore in determinati punti, aumentando la circolazione e l’ossigenazione, richiamando in azione queste zone attraverso le mani degli operatori, che si appoggiano con leggerezza e delicatezza nell’intento di scaricare dallo stress e dalle memorie registrate che sono diventate superflue a livello vibrazionale.
Con lo scorrimento dei BARS si stimola il rilascio naturale della carica elettromagnetica che mantiene i blocchi energetici, questo avviene in uno stato di rilassamento profondo e le barriere energetiche si dissolvono. L’azione è accompagnata da diversi tipi di mantra che aiutano a trasportare i vecchi pensieri e credenze e sostituirli con nuove speranze e una visione più ampia delle cose che ci accadono nella quotidianità.

Nel mio studio questo trattamento viene applicato per 45 o 60 minuti a seconda delle esigenze della persona, se intende ricevere il trattamento per un benessere generico o trattare qualche tematica in particolare.

Il beneficio che segue il trattamento ci accompagna nei giorni seguenti, con un benessere generale anche fisico, dovuto a una mente più rilassata e libera di “guardare oltre”.

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